Periodicamente, soprattutto dopo aver sottoposto l’organismo a stress alimentari di varia natura, è raccomandabile utilizzare degli espedienti che possano contribuire a disintossicare e purificare il corpo. Uno di questi è il decotto di borragine; ecco perché.
Sia chiaro che, come dovrebbe avvenire per ogni altro infuso a base di erbe, è sempre bene verificare di non essere allergici o intolleranti alla borragine prima di assumerne delle parti. L’uso di questo decotto è sconsigliato alle donne in stato interessante e a chi allatta al seno.
Un’ultima controindicazione riguarda tutti quei soggetti affetti da patologie riguardanti la difficoltosa aggregazione delle piastrine o la non coagulazione sanguigna. Anche (soprattutto) se sotto cura, tali individui non dovrebbero bere in nessun caso il decotto di borragine.
Una volta che vi siete accertati di non appartenere a nessuna delle suddette categorie, potrete godere dei tanti benefici che questa pianta, per altro squisita, può regalare al nostro corpo. Il decotto di borragine ha infatti diverse proprietà, concentrate in varie parti del fiore.
In primo luogo è un generico depuratore dell’organismo. Se dalla borragine si vuole ottenere solo questo tipo di benefici, basterà consumare all’occorrenza un’infusione, ovviamente filtrata, in acqua calda. Si raccomanda di bere il decotto dopo cena.
Qualora invece speriate di ottenere dalla borragine un più potente effetto diuretico, con conseguente fase di depurazione del corpo, sarà consigliabile far macerare per qualche giorno i fiori di questa saporita pianta in piccole quantità di vino bianco.
Lo stesso scopo, unito ad una maggiore efficienza digestiva ed intestinale, può essere ottenuto invece grazie ad un decotto che sfrutti le foglie della borragine. In questo caso berrete il prodotto in piccolissime quantità subito dopo aver ultimato i pasti.
Si raccomanda infine di fare un uso limitato del decotto di borragine, magari dopo consultazione medica. I tanti benefici connessi al consumo di questa pianta, se mal utilizzata, potrebbero infatti trasformarsi in effetti collaterali; un prodotto non è esente perché naturale.