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Angelino Alfano in Europa: norme più severe contro il terrorismo

Angelino Alfano in Europa: norme più severe contro il terrorismo

Si è svolta a Bruxelles una conferenza sulla strategia per la sicurezza dell’Unione Europea a cui ha partecipato anche Angelino Alfano: il leader del Ncd conferma che l’allerta per l’Italia è altissima, anche se non si sono minacce specifiche, perché fa parte della coalizione internazionale che contrasta il terrorismo, perché è anche la sede della cristianità e perché il Parlamento italiano negli ultimi mesi ha preso delle determinati decisioni e posizioni.

Per contrastare il terrorismo Alfano ha già in mente norme molto severe ed è pronto a presentarle a Parlamento e Governo. La prima norma riguarda i soggetti che, se considerati a rischio, verrebbero messi sotto stretto controllo dalla polizia in modo da poter adottare meglio misure preventive e riuscire a punire chi, pur non essendo il reclutatore, volesse andare a combattere all’estero.

A livello europeo Angelino Alfano crede che si potrebbero prendere delle misure per rafforzare la registrazione dei passeggeri per verificare la possibilità che qualche cittadino UE decida di andare a combattere sui territori attualmente scenario dei conflitti e magari ritorni in patria con idee ancor più radicali con intenzioni pericolose come la strategia dei “mille tagli”.

A proposito di questo argomento il responsabile della divisione antiterrorismo dell’Ucigos Claudio Galzerano ha affermato che circa cinquanta italiani sono partiti per combattere dalla parte dell’Isis: il fenomeno viene controllato grazie ad una lista consolidata che è stata creata e che permette di conoscerne le dimensioni e le sfumature.

In Italia è possibile tenere conto delle persone coinvolte in questo tipo di fenomeno grazie alla perfetta collaborazione dell’intelligence e del law enforcement delle forze di polizia.

A margine della conferenza, il ministro dell’Interno Angelino Alfano ha espresso la sua opinione anche in merito alla riforma del lavoro, che va fatta, ma va fatta subito e bene: la crisi è di tale rilevanza che bisogna trovare la giusta riposta immediatamente senza diluire troppo la riforma nel tempo.

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