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Estremisti islamici, Isis: lapidata donna somala, aveva troppi mariti

Estremisti islamici, Isis: lapidata donna somala, aveva troppi mariti

Gli estremisti islamici e l’Isis non applicano le rigide regole della jihad soltanto agli occidentali; ma anche a loro stessi se necessario. Evidentemente, a loro parere, la donna somala lapidata oggi non rispettava la sharia; aveva troppi mariti. La punizione era inevitabile.

Safia aveva 33 anni. Dopo un processo sommario (la legge somala avallata dagli estremisti islamici non consente di assoldare avvocati per la difesa né tanto meno di ricorrere in giudizio) è stata condannata con l’accusa di poliandria. Sarebbero stati attribuiti alla ragazza ben 4 mariti.

Così Safia, marchiata come una fuorilegge ed una miscredente dall’Isis, è andata incontro al suo destino. Qualcuno l’ha legata, mani e piedi, qualcun’altro le ha coperto gli occhi con una benda, infine il suo boia, come vuole la legge somala, l’ha sepolta lasciando libero solo il volto.

A quel punto una folla di fedeli ai principi degli estremisti islamici, ha iniziato a lanciare i sassi addosso alla ragazza somala, magari pensando anche di rendere un servizio alla comunità. Dopo una crudele agonia vissuta nel dolore fisico e nell’umiliazione, Safia è “finalmentemorta.

Quando il giudice che aveva condannato la donna somala, l’esercito incaricato di presidiare all’operazione, e la folla assiepata ad assistere al linciaggio hanno intuito che Safia era ormai morta, il lancio di sassi si è fermato. Le stesse mani che l’avevano incatenata ora la liberavano.

Mentre il corpo della donna somala lapidata veniva restituito a chi avrebbe dovuto occuparsi della sepoltura, il giudice che l’ha condannata ha parlato alla folla. Ha detto che la ragazza aveva dato il suo consenso alla lapidazione; Allah e l’Isis le avrebbero perdonato le sue colpe…

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