Passano i giorni ma ancora non pare che ci sia intenzione da parte delle istituzioni di trovare una soluzione alla questione dei Quota 96, quattromila lavoratori dipendenti della scuola pubblica che, pur avendo raggiunto i requisiti per la pensione sono ancora trattenuti sul lavoro per essere stati “dimenticati” nella legge Fornero; ma la pazienza non è infinita e dopo tre anni di attese si fanno più numerose le proteste Quota 96.
Sta per concludersi il tempo utile per cercare un rimedio prima di rimanere bloccati sul lavoro per un altro anno scolastico: secondo l’Anief (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori) l’ultima occasione per mandare in pensione il personale che aveva fatto regolare domanda ad inizio dell’anno scolastico 2011/2012 potrebbe essere inserire una deroga nel disegno di legge 1558 riguardante il trattamento previdenziale che è al momento in discussione al Senato.
Intanto continua a far discutere il disegno di legge popolare (la raccolta firme ha superato il traguardo delle centomila adesioni) presentato dall’Italia dei Valori che mira all’abolizione della Legge Fornero: eliminando una volta per tutte quella riforma si possono trovare le soluzioni per i Quota 96 e gli esodati e si metterebbe un tetto massimo alle pensioni (5000 euro) in modo da garantire la pensione al 60% per il futuro dei giovani.
Sta per aggiungersi un nuovo capitolo alle proteste Quota 96: i docenti e i lavoratori ATA hanno organizzato un presidio di protesta che si terrà mercoledì 30 Settembre: l’incontro è fissato alle 13 davanti alla sede del Ministero dell’Istruzione, e l’obiettivo è quello di incontrare il ministro Giannini per chiedere una sanatoria in tempi brevissimi.