Mozart, acclamato come un bambino prodigio, adorato persino dai grandi re, difficilmente avrebbe immaginato che qualcuno avesse lasciato che un suo manoscritto andasse perduto. Eppure ciò è avvenuto per lo spartito della Sonata n.11, oggi ritrovato a Budapest (Ungheria).
Il manoscritto era considerato dagli storici della musica, e dagli appassionati, quasi come una chimera. Nonostante le tante ricerche effettuate in proposito, nessuno era mai riuscito a rintracciarlo. Da circa due secoli quindi ci si era rassegnati alla sua sparizione.
Nella tarda mattinata di oggi però, ribelle e capriccioso come il suo autore, il manoscritto si è palesato agli occhi di un incredulo bibliotecario di Budapest. I 4 fogli della Sonata n.11 di Mozart si nascondevano nel deposito di una biblioteca, tra libri polverosi e scarti di magazzino.
Nei fogli del manoscritto sarebbero stati riportati da Mozart il I ed il II movimento della sonata. Come gli appassionati di musica classica sapranno bene, tali carte dovranno essere accorpate alla restante parte del documento, quella contenente il cosiddetto III movimento.
Il manoscritto recante quest’ultima parte della composizione è da secoli conservato al “Mozarteum“, museo musicale dedicato a Mozart e avente sede nella città di Budapest. Resta ancora da spiegare come mai i preziosi 4 fogli siano finiti nel deposito di una biblioteca della città.
Sospettando che qualcosa del genere potesse essere accaduto, Balazs Mikusi, autore del rinvenimento, nonché ex direttore della sezione dedicata alla musica della Biblioteca Nazionale di Szecheny, ha dato vita a particolari studi che alla fine hanno prodotto dei risultati.
Il ricercatore ha immaginato che il manoscritto di Mozart potesse nascondersi in quell’accumulo di materiale librario che di solito giace nei depositi delle biblioteche in attesa di essere adeguatamente catalogato. Dopo lunga e costante ricerca, la sua teoria si è dimostrata esatta.