Sul blog di Beppe Grillo è comparso questo articolo (firmato da Aldo Giannuli) che sembra quasi una sorta di invito alla minoranza del PD per cercare di raggiungere l’obiettivo comune di mandare a casa Renzi.
L’articolo spiega che il Jobs Act è solo una prima fase di un percorso: dopo il primo colpo alle garanzie per i lavoratori arriveranno attacchi all’illicenziabilità dei dipendenti PA, il taglio dei salari, la dequalificazione della forza lavoro e l’espulsione definitiva dei sindacati dalle aziende. Tutto questo potrà avvenire rapidamente una volta che verrà calpestata la valenza simbolica dell’articolo 18.
Il post invita la minoranza del PD a far sentire la propria voce e occupare le sedi e spingere per il ritiro della riforma del lavoro (definita infame) e usarla magari come occasione per “eliminare” Renzi con un’azione parlamentare o con l’azione di piazza.
Sul blog di Beppe Grillo compaiono anche delle critiche alla Cgil che ora (giustamente) si lamenta, ma che per troppo tempo è stata complice dei disastri politici causati da Monti e Letta e poi ha sostenuto Renzi, finendo poi per essere “licenziata” da un Presidente del Consiglio che è anche il segretario del partito che sostiene.
La prima reazione che arriva dal PD è quella di Gianni Cuperlo, che liquida l’invito di Grillo definendolo come una stupida provocazione: far cadere il Governo Renzi sarebbe una mossa irresponsabile. Il PD sostiene Renzi, anche se sulla questione del lavoro bisognerà discutere all’interno del partito per trovare una soluzione unitaria che possa cambiare in meglio il mercato del lavoro.