I soggetti che vantano dei crediti nei confronti della Pubblica Amministrazione possono tiare un sospiro di sollievo: il presidente del Consiglio Renzi conferma che ha rispettato la sua promessa di pagare i debiti PA entro il giorno di San Matteo (il 21 Settembre) e infatti in quella data è stata data ufficialmente la disponibilità dei soldi per il pagamento di tutti gli importi.
Per avere la possibilità di riscuotere il proprio credito però i soggetti interessati sono tenuti a registrarsi al sito Ministero dell’Economia; la procedura, spiega una nota dell’Esecutivo, si è resa necessaria a causa del meccanismo precedente e per l’inefficienza di diversi enti locali.
Al momento le somme che non possono essere restituite dal Governo sono quelle relative ai debiti della Pubblica Amministrazione sugli investimenti che ammontano a circa 3/3 miliardi; la comunicazione del Governo fa sapere che questi importi potrebbero far superare il vincolo europeo del 3%, ma c’è la ferma volontà di rispettarlo.
A schierarsi contro Renzi stavolta ci sono Grillo del Movimento 5 Stelle, Arcacri di Forza Italia, il vicepresidente del Senato Gasparri e Squinzi, leader di Confindustria: secondo loro siamo di fronte ad un’altra promessa non mantenuta, dato che per il giorno di San Matteo in realtà sono stati erogati quasi 30 miliardi di euro, meno della metà dell’intero ammontare dei debiti PA.
In più, aggiunge Grillo (concetto ribadito anche da Aracri), la maggior parte dei soldi stanziati finora in realtà era già stata liquidata dai governi precedenti: a Renzi spetterebbe il merito relativo a “soli” 3,3 miliardi di euro. Per il leader del M5S questa è l’ennesima bugia di un Premier che sta trascinando il Paese verso il baratro.