Wilbur Smith, mostro sacro della letteratura contemporanea, torna nelle librerie ad ottobre. Per i suoi più fedeli lettori, è in arrivo in Italia il romanzo “Il Dio del Deserto“, testo che i critici letterari salutano già come uno dei migliori usciti dalla penna dello scrittore.
Il romanzo si pone nel solco tracciato nel lontano 1994 da “Il Dio del Fiume“. L’ambientazione è ancora quella suggestiva ed intrigante dell’antico Egitto. Qui Wilbur Smith colloca le alterne vicende di Taita, protagonista della vicenda, nonché fedelissimo del faraone.
Taita ha offerto i suoi servigi a Mamose e, morto quest’ultimo, a Tamose, nuovo faraone. Nei suoi lunghi anni di permanenza a corte, ha svolto missioni diplomatiche ed ha allietato i sovrani con le sue composizioni. Ma Wilbur Smith ha deciso di farne qualcosa di più di un cortigiano.
Taita è colui che, nel silenzio dei palazzi reali, determina il destino del suo popolo, che prende le decisioni per conto del faraone. Wilbur Smith gli regala anche un amore impossibile e malinconico; Lostris, la moglie del re. La donna che Taita ama platonicamente però muore.
Adesso Taita deve vegliare sulle figlie della regina, unico ricordo del suo perduto amore. Il poveruomo deve anche far fronte alle tante minacce belliche a cui contemporaneamente l’Egitto si trova esposto. Il destino, alias Wilbur Smith, si accanisce sul cortigiano.
Taita dovrà scegliere se salvare il suo popolo dalla guerra alleandosi a Minosse, o proteggere le figlie di Lostris, “merce” che il re di Creta ha richiesto al faraone per intervenire contro i nemici sempre più vicini al Nilo. Wilbur Smith lascia prevalere la ragion di stato.
Le ragazze intanto si innamorano per la prima volta; una delle due del suo mentore Taita. L’uomo dovrà decidere tra la salvezza dell’Egitto, l’onore e l’amore. Wilbur Smith, come sempre, ci stupirà con il suo finale a sorpresa, degno di un romanzo già probabile bestsellers.