Ancora nessuna novità dal Governo per quello che riguarda il futuro dei Quota 96 della scuola, ma gli insegnanti e i dipendenti ATA coinvolti non hanno alcuna intenzione di subire in silenzio l’ennesiam ingiustizia: ad esempio l’altro giorno Renzi, recatosi all’istituto Don Puglisi di Palermo per l’inaugurazione dell’anno scolastico, è stato accolto da una rappresentanza di Quota 96 e altri precari dell’istruzione che hanno manifestato il loro malcontento e hanno consegnato al Premier una lettera.
Ma continua il silenzio istituzionale e probabilmente continuerà finché non ci saranno sul tavolo del Governo delle soluzioni veramente attuabili e credibili: per il momento le risorse a disposizione verranno concentrate per dare un po’ di sollievo agli oltre trentamila esodati del settore privato che si sono ritrovati senza un impiego e senza la possibilità di andare in pensione.
Per i Quota 96 tutto (ancora) rimandato ad una fase successiva all’approvazione della Legge di Stabilità: il Ministro Padoan ha annunciato che il Governo cercherà di attuare una sorta di spending review permanente, che potrebbe portare al raggiungimento delle risorse sufficienti per mettere in pratica il tanto sospirato meccanismo della pensione anticipata.
Una proposta arriva anche direttamente dall’Inps, più precisamente dal Commissario Vittorio Conti: data la necessità di dare maggiore flessibilità all’uscita dal lavoro, Conti propone di non tenere più conto dell’età anagrafica del lavoratore, che una volta raggiunta una determinata quota di contributi può decidere quando andare in pensione.
Una soluzione del genere sarebbe sicuramente accolta con entusiasmo dai Quota 96, che finalmente potrebbero andare la pensione senza la necessità di attendere i requisiti fissati dalla riforma Fornero. Ma per ora, vista la mancanza di annunci istituzionali, i Quota 96 e i precari si riuniranno ancora una volta in una manifestazione organizzata dai Cobas scuola per il 10 Ottobre.