La legge Fornero del 2011 ha lasciato in eredità delle situazioni incredibili che il Governo Renzi si trova adesso a dover affrontare e alle quali in questo periodo non riesce a dare una soluzione definitiva; l’attesa per la riforma pensioni aumenta, vediamo se si sta muovendo qualcosa.
Al Senato si sta discutendo sulla sesta sanatoria a salvaguardia dei lavoratori esodati che ha già ricevuto il via libera dalla Camera dei Deputati, ma sul fronte delle pensioni la novità è rappresentata dallo stop a quella che sembra l’ipotesi più papabile, quello della pensione anticipata. Non ci sono i fondi necessari per garantirne la copertura, tutto rinviato a data da destinarsi. Di nuovo.
Per i lavoratori precoci e i Quota 96 e lavoratori ATA (ma anche per chi ha svolto un lavoro usurante e i disoccupati in tarda età) questa ulteriore frenata può sembrare un’altra beffa; il numero dei soggetti coinvolti è grande, è necessario trovare una soluzione nella riforma pensioni.
Novità non proprio positive anche sulle casse e i fondi pensione privati, la cui sostenibilità è stata messa in dubbio dalla Corte Costituzionale per il suo calcolo pro-rata (la mensilità è determinata da un conteggio misto tra l’ultima retribuzione percepita e i contributi versati).
Il presidente della Cassa dei Ragionieri avvisa che l’invalidazione del metodo può portare danni irreparabili al patrimonio dei fondi; Luigi Pagliuca ha aggiunto che non è possibile continuare a pagare le pensioni in questo modo perché se si procede così a pagare per tutti saranno i cittadini. Gli iscritti ai fondi privati sono circa due milioni.