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La Villa di Livia, una delle più antiche testimonianze dello splendore e della magnificenza dell’antica Roma, è stata resa di nuovo accessibile in concomitanza con il bimillenario della morte di Augusto. Nelle stanze di questa abitazione si decisero i destini dell’Europa.
Ecco perché non ci si può lasciar scappare l’occasione di visitarla. Queste stanze, adornate di pitture e decorazioni restaurate per l’occasione, videro Augusto impartire ordini segreti, elaborare strategie di governo, ascoltare i clientes mentre con diligenza imploravano l’aiuto dell’imperatore.
Ma catturarono anche l’immagine di un Augusto che, contrariamente a quanto la prassi del tempo richiedesse, era più umana che divina. Qui la moglie, con i pochi mezzi dell’epoca, si acconciava per il suo imperatore, qui, al riparo nelle stanze del suo gineceo, svolgeva tutti i compiti della matrona romana.
La Villa Livia sorgeva in un punto non molto strategico di Roma; la periferia. Per questo era destinata soprattutto alla moglie di Augusto e al riposo della coppia reale. L’imperatore apprezzava molto le architetture e gli affreschi qui presenti e fece erigere una statua enorme che lo raffigurava.
Dopo tanto splendore, caduta la civiltà di Roma, la villa subì un lungo periodo di abbandono. Ritrovata grazie a degli scavi effettuati nella seconda metà dell’800, dopo anni di incuria e furti, venne affidata finalmente alla Sovraintendenza ai Beni Culturali.
Oggi, dopo i tanti lavori di restauro, è possibile ammirare i meravigliosi colori originali delle pitture che ornavano le pareti della villa, le architetture, gli immensi giardini e scorgere quasi i piccoli grandi segreti di una casa e della coppia che l’ha abitata; la matrona Livia e l’imperatore Augusto.
