Si svolgerà oggi un Consiglio Federale nel quale Claudio Lotito rivestirà ancora un ruolo di prima importanza, infatti, stando all’ordine del giorno che è filtrato ieri pomeriggio (il consiglio è stato convocato solo lunedì) illustrerà le linee guida delle riforme attraverso le quali i nuovi vertici della FIGC intendono cambiare il calcio italiano.
Dopo la nomina di Michele Uva come nuovo direttore generale, verranno esposti i punti chiave delle riforme che, naturalmente, non verranno approvate oggi, ma la volontà è di spingere per ottenere un sì definitivo nel più breve tempo possibile. La riunione del Consiglio di oggi permetterà anche di approvare i verbali delle riunioni di agosto.
Tra gli interventi si segnala la riformulazione dei campionati, con la Serie A riportata a 18 squadra, la Serie B a 20 e la Lega Pro a 36 o 40 squadre; questo tipo di obiettivo verrebbe raggiunto nell’arco di quattro anni. I club dovranno costruire le squadre con gli stessi criteri fissati dalle licenze UEFA, cioè rose composte da 25 giocatori, di cui almeno sei provenienti dal settore giovanile e tesserati da almeno tre stagioni.
Altri punti su cui la nuova Federazione intende spingere al Consiglio federale di oggi sono la possibilità del doppio tesseramento dei tecnici nell’arco della stessa stagione e la liberalizzazione delle multiproprietà. Per l’approvazione delle riforme saranno necessari il 75% dei voti favorevoli.
Piccola parentesi su Lotito e la sua presenza continua accanto agli Azzurri: il presidente del Coni Malagò gli consiglia di fare un passo indietro, dicendo che anche se si ha il diritto di fare una cosa, a volte è meglio seguire le regole non scritte; ancora una volta il presidente della Lazio risponde che gli attacchi che riceve sono solo dei tentativi (gattopardeschi, come scrive nel suo comunicato) di impedirgli di cambiare il calcio e lasciare tutto com’è ora.