Sulle pagine de L’Espresso (rivista che fino ad oggi era stata etichettata come filo-renziana) sono comparse le dure parole di critica e delusione dello scrittore Roberto Saviano nei confronti del Premier, del suo stile e del suo operato. Già la settimana scorsa erano arrivati dei commenti sulla riforma della giustizia.
Lo scrittore ha sul settimanale una sua rubrica dal titolo L’Antitaliano e stavolta l’ha dedicata a questo argomento; Saviano esordisce dicendo che la sua illusione (nata con l’uscita di scena di Berlusconi) di non vedere più nel mondo della politica personaggi simili a quelli tipici della commedia italiana è svanita.
La speranza di avere persone serie e in grado di individuare i veri problemi e le relative soluzioni (anche se dolorose) al posto dei pagliacci e battutisti al Governo per Roberto Saviano pare che stia svanendo: all’Italia serve un forte investimento che riguardi il capitale umano.
Bisognerebbe fare qualcosa per riportare in Italia i cervelli in fuga e invece l’autore di Gomorra e La Bellezza e L’Inferno scrive che purtroppo dobbiamo rassegnarci alla presenza di un Governo che annuncia una grande rivoluzione (la parola rivoluzione viene messa tra virgolette) del mondo della scuola.
Lo scrittore sottolinea che servirebbe più umiltà e riservatezza e farsi notare solo quando si è al lavoro, evitando le inutili spettacolarizzazioni e fa riferimento a quando Renzi, nel giorno in cui l’Italia dopo 55 anni tornava in deflazione, ha mangiato il famoso gelato, mentre forse era più consona una reazione più rappresentativa del periodo disastroso che sta attraversando il Paese.