La pelle rinvenuta sotto le unghia di Chiara Poggi appartiene forse ad Alberto Stasi. A confermarlo sarebbero i risultati dell’esame del DNA. Secondo gli ultimi aggiornamenti però né il fidanzato della vittima, né i suoi legali sarebbero disposti ad ammettere la validità del test.
La difesa sosterrebbe infatti che il confronto tra il DNA di Alberto Stasi e quello reperibile sotto le unghia di Chiara sarebbe stato effettuato sulla base di soli 5 marcatori su 17. Normalmente questo test dà esito incontrovertibile se i marcatori coincidenti sono almeno 9.
Per questo motivo, ancora secondo la difesa, il DNA trovato sul corpo della ragazza potrebbe appartenere praticamente a chiunque. L’avvocato di Stasi afferma inoltre che, anche per quanto riguarda i graffi sulle braccia del suo assistito, sarebbe possibile muovere delle obiezioni.
Questo indizio infatti non è mai stato menzionato tra gli atti del processo. Ricorda infine il legale di Alberto Stasi che altre prove ritenute certe, la camminata sulla scena del crimine e lo scambio di pedali sulle biciclette, sarebbero state abilmente smontate dalla difesa.
A chi poi sosterrebbe che Alberto Stasi si sia rifiutato in passato di sottoporsi a questo nuovo test del DNA, la difesa controbatte che tale rifiuto era da intendersi come un semplice rinvio. Tale proposta sarebbe infatti coincisa con il momento in cui il legale era andato in ferie.
In sostanza quindi, sebbene più di un terzo dei marcatori presi in esame per confrontare il materiale genetico di Alberto Stasi e quello ritrovato sotto le unghia di Chiara coincide, non è possibile prima di completare il confronto pronunciarsi definitivamente sulla colpevolezza dell’imputato.