Tutti i capoluoghi di Regione (ad eccezione di Palermo, Potenza e L’Aquila) e più della metà dei Comuni hanno deciso le loro aliquote TASI 2014 e hanno pubblicato la delibera IUC sul sito del Dipartimento delle Finanze. In tutto le delibere approvate sono 5000 e, a poche ore dalla scadenza fissata per il 10 settembre, mancano all’appello le delibere di circa tremila Comuni.
Sulle prime quattromila delibere arrivate circa il 15% dei Comuni ha optato per l’esenzione TASI sulla prima casa; nel restante 85% l’aliquota si attesta intorno allo 0,2% (l’aliquota media è dell’1,94 per mille e solo nell’11% supera la soglia del 2,5 per mille). Quasi la metà dei Comuni ha previsto delle detrazioni o agevolazioni.
La norma prevede che i Comuni possono fissare un’aliquota compresa tra lo 0 e il 2,5%, che può essere ulteriormente maggiorato con l’aggiunta di uno 0,8% (quindi, nei peggiori dei casi l’aliquota TASI 2014 sulla prima casa può arrivare a toccare lo 0,33%).
In linea di massima nei Comuni dove vengono applicate le aliquote più alte sono previste anche delle agevolazioni, perlopiù a favore di chi percepisce un reddito basso o dei proprietari di prime case di non elevato valore.
Il Codacons e la Cgia di Mestre hanno fatto delle stime secondo le quali le tasse sugli immobili peseranno su aziende, negozi e uffici supereranno di circa 1/1,6 miliardi le corrispettive tasse del 2013 (anno in cui le prime case non hanno pagato l’IMU, ma i proprietari di attività produttive sì, quindi il confronto è da considerarsi sensato). Le stime però si basano sulla possibile aliquota massima applicabile e non sulle reali delibere comunali.
I Comuni che avranno stabilito e pubblicato le aliquote TASI entro il 10 settembre chiederanno ai contribuenti di pagare entro la scadenza del 16 ottobre; per gli abitanti dei Comuni ritardatari invece si proseptta il pagamento in un’unica soluzione entro il 16 dicembre.