La protesta degli autotrasportatori che è stata programmata fino a venerdì,per condannare i rincari voluti dal premier Mario Monti nell’ultima manovra, continua a paralizzare le principali strade del Paese, ovunque si registrano disagi sulle autostrade e agli imbarchi dei traghetti. Anche se la situazione della circolazione sulle autostrade italiane,in vari punti della rete viaria nazionale, è cominciata a migliorare.
Dopo l’incidente avvenuto stamattina ad Asti,Trasportounito ha assicurato: “Noi abbiamo deciso di proseguire con la protesta, ma lanciamo un appello: basta forzature, tensioni, blocchi. Chi vuole circolare circolie noi tenteremo di rappresentare anche loro, ma non possiamo tirarci indietro”. Ieri mattina, infatti, ad Asti, un autotrasportatore che stava manifestando sulla strada statale 10, non lontano dal casello autostradale Asti Ovest, è stato investitoda un tir; il 46enne astigiano, Massimo Crepaldi, è morto sul colpo. La donna alla guida del tir, una 52enne tedesca,mentre cercavadi aprirsi un varco tra i mezzi, non avrebbe visto il collega, travolgendolo accidentalmente con il suo mezzo. Attualmente la donna è stata arrestata per omicidio colposo.
Nel frattempo in tutto il paese è scattata la corsa alle pompe di benzina: i distributori sono stati praticamente assediati, e molti hanno già esaurito le scorte. Dopo l’esaurimento delle scorte di benzina, adesso la Calabria teme per i generi alimentari. “Il fatto stesso di aver avuto un’adesione così alta la dice lunga sull’esasperazione di una categoria che ormai non regge più”, ha commentato Longo,segretario generale della sigla sindacale Trasportounito, in una intervista. “Davanti a responsabilità di questo tipo un governo politico avrebbe agito diversamente, avrebbe pensato a mantenere gli equilibri sociali, non a farli esplodere”.Longo ha accusato l’esecutivo di snobbare il problema e lasciare che “il Paese vada in emergenza”.
Riguardo lo sciopero, le uniche parole dette da Mario Monti ieri mattina sono state : “il rispetto della legalità si può e si deve esigere”, nonostante bisogna “salvaguardare il diritto di sciopero” e “l’interesse delle singole categorie” non viene “prima dell’interesse generale”.
Mentre il Viminale ha ricordato che se le manifestazioni dovessero compromettere “la sicurezza della circolazione e l’incolumità delle persone, i prefetti potranno, far ricorso all’adozione di apposite, mirate ordinanze contingibili e urgenti”.