Nazionale italiana: formazione anti-Norvegia, caso Chiellini e il ritorno di Pirlo

Mancano due giorni alla sfida tra la Nazionale italiana e la Norvegia valevole per la qualificazione alla fase finale degli Europei 2016; con diversi problemi legati agli infortuni di alcuni giocatori, pare che Conte sia intenzionato a schierare il romanista Florenzi nell’undici di partenza.

Sul campo di allenamento sono proseguiti i lavori sulla tattica, con gli azzurri schierati con il solito 3-5-2 e impegnati nelle esercitazioni contro un 4-5-1 di sagome mobili.

La formazione che il CT ha provato più spesso vede Buffon tra i pali, il terzetto difensivo composto da Ranocchia, Astori e Bonucci, i tre centrali di centrocampo Florenzi, De Rossi e Giaccherini, gli esterni Darmian (con l’alternativa Candreva) e De Sciglio e la coppia offensiva formata da Zaza e Immobile (ma potrebbe esserci spazio anche per El Shaarawy).

Intanto si è già sgonfiato il caso-Chiellini: il giocatore ha lasciato il ritiro della Nazionale italiana su richiesta della Juventus per via dell’edema al soleo sinistro di cui è vittima. Dallo staff azzurro fanno sapere che sarebbe stata gradita la permanenza del difensore nel gruppo, anche perché conoscendo i metodi di Conte poteva tornare utile anche ai compagni.

Alcuni hanno interpretato le parole di Oriali come un’accusa alla Juve di aver fatto un dispetto al suo vecchio allenatore Conte, colpevole di aver abbandonato i bianconeri dopo il primo giorno di ritiro, ma il club campione d’Italia con un comunicato ha smentito le insinuazioni, sottolineando ancora una volta il suo storico rapporto di collaborazione con la FIGC.

Rientra a Torino anche Marchisio febbricitante, ma comunque squalificato e non utilizzabile nella partita contro la Norvegia.

Pirlo ha dichiarato la sua disponibilità a tornare in Azzurro dopo la richiesta di Conte di dargli una mano nella costruzione del suo progetto (pare che il centrocampista si sia anche proposto come collaboratore del CT anche per queste partite, nonostante l’infortunio che gli impedirebbe di scendere in campo).