La vicenda dei due marò, almeno secondo gli ultimi aggiornamenti, potrebbe arricchirsi di nuovi particolari; alcune fonti indiane sostengono che i fucilieri avrebbero rilasciato false dichiarazioni in merito all’assassinio dei pescatori. Si attendono notizie sul rimpatrio di Latorre.
Uno dei giornali indiani più diffusi, l’Hinduistan Times, afferma senza mezzi termini che i nostri marò non si sarebbero fatti scrupolo di chiedere al capitano della nave su cui erano imbarcati, l’Enrica Lexie, di mentire per loro. Ciò sarebbe avvenuto già il 15 febbraio 2012, giorno della morte dei pescatori.
In particolare i marò avrebbero chiesto ai loro superiori di confermare che le vittime fossero armate, e che la loro uccisione si sarebbe rivelata inevitabile. Ancora secondo l’Hinduistan Times, il capitano della Lexie accettò di fornire una copertura ai membri del suo equipaggio.
Inviò così una prima notifica falsa ad un ente garante della sicurezza in mare. Questo, come da prassi, segnalò l’accaduto ad una specifica sezione dell’ONU. Il controllo degli eventi sarebbe poi sfuggito di mano tanto ai due marò quanto ai loro diretti superiori.
Afferma infine la stampa indiana che, a seguito degli immediati controlli effettuati sui pescatori deceduti e quelli stazionanti nei pressi del Kerala, nessun connazionale era armato. La questione per i due marò sembrerebbe sempre più difficile. Si complica intanto anche il caso Latorre.
I familiari del fuciliere Latorre, come ormai noto, hanno chiesto il rimpatrio per ragioni mediche del loro congiunto. La Corte Suprema Indiana avrebbe dovuto pronunciarsi oggi in merito a questa opzione. La sentenza però è stata rinviata al 12 settembre.