Aggiornamenti Yara Gambirasio: Bossetti chiede macchina della verità

Le indagini relative alla morte di Yara Gambirasio sembrerebbero aver decretato la colpevolezza di Massimo Giuseppe Bossetti. Secondo gli ultimi aggiornamenti l’uomo, a suo dire innocente, chiede di essere sottoposto al giudizio della macchina della verità.

Bossetti, ormai da qualche mese, è detenuto nel carcere di Bergamo. L’accusa con cui è stato arrestato, l’odio mostrato nei suoi confronti dai compagni di cella ed il suo ormai precario stato di equilibrio emotivo, hanno fatto sì che l’uomo rimanesse in isolamento.

Nonostante tutto Massimo Giuseppe Bossetti continua a proclamarsi innocente. Le sue parole risultano poco credibili se si pensa che soltanto pochi giorni fa l’accusa ha potuto appurare che l’uomo era solito visitare siti a sfondo pedopornografico. La difesa, ovviamente, nega.

Soltanto ieri in tarda serata, grazie ad un reportage della trasmissione televisiva “Quarto Grado” è stato possibile conoscere la reazione di Bossetti a queste accuse. Il presunto assassino di Yara, esasperato, avrebbe chiesto alle autorità il consenso per sottoporsi al giudizio della macchina della verità.

A questa richiesta, molte volte giudicata alla stessa stregua di un indizio piuttosto che di una prova, si aggiungerà la quella per un’istanza di scarcerazione. Gli avvocati di Massimo Giuseppe Bossetti, la inoltrerebbero a seguito di alcuni particolari che scagionerebbero il loro assistito.

Innanzitutto la scoperta che i peli rinvenuti sul cadavere di Yara non appartengono a Bossetti. In secondo luogo la mancanza di prove certe che collochino il presunto assassino sul posto in cui pare sia avvenuto l’omicidio della ragazzina, il cantiere di Mapello.

Infine sul furgone di Bossetti non sarebbero state individuate tracce biologiche riconducibili alla piccola atleta di Brembate. Il caso sembrerebbe di non facile soluzione, probabilmente la macchina della verità non basterebbe a spiegare tutto ciò che si nasconde dietro questa orribile storia.