Si continua a lavorare senza sosta e a contare il numero di superstiti per capire se bisogna aggiornare il bilancio delle vittime, che per il momento è fermo a tre, due turisti francesi e un marinaio peruviano. Dopo il naufragio di ieri della Costa Concordia, all’appello, infatti, mancano purtroppo ancora 17 persone.
Dove sono finiti questi 17 dispersi?Recuperati vivi stanotte due coreani.La coppia di sposini, era bloccata nella loro cabina che per fortuna non era stata ancora sommersa dall’acqua. Dopo i due coreani è stata salvata una terza persona, il commissario capo di bordo italiano Marrico Giampietroni, rimasto intrappolato su un ponte. L’uomo è in buone condizioni, anche se ferito ad una gamba.Questa mattina un’altra buona notizia: due turisti giapponesi, non conteggiati ieri, si sono presentati a Roma dalle forze dell’ordine.Restano da trovare 11 membri dell’equipaggio e 6 passeggeri.Una vera e propria corsa contro il tempo, purtroppo l’aria diventa sempre più rarefatta mettendo a rischio la vita degli eventuali superstiti ancora intrappolati nella nave.
Gli speleologi stanno ispezionando una ad una le 1500 le cabine della Concordia.il comandante della Guardia Costiera, Cosimo Nicastro, al Tgcom24, afferma: “La speranza di trovare qualcuno vivo c’è. Questa mattina una squadra di sommozzatori si è immersa per ispezionare la parte posteriore della nave. I sub hanno sfondato un vetro e sono entrati nella sala ristorante. Nella parte sommersa meno possibilità di trovare superstiti, anche se non è da escludere la presenza di bolle d’aria. La situazione a bordo è difficile, tende e moquette galleggiano divenendo pericolose per i nostri operatori”. Una corsa contro il tempo, perché, Nicastro conferma, “c’è il rischio che la nave sprofondi a 70 metri”.
“La priorità adesso è salvare le vite umane”, lo sottolinea anche il responsabile del progetto anti-inquinamento marino del ministero dell’Ambiente, Lorenzo Barone. Subito dopo si potrà pensare all’altra grande preoccupazione:l’inquinamento, ovvero il combustibile della nave che potrebbe sversarsi in mare. In ogni caso, spiega Barone, “abbiamo le navi del ministero dell’ Ambiente pronte a intervenire qualora si dovesse verificare qualcosa” .
Continuano anchele indagini sulle cause che hanno portato alla tragedia. Recuperata ieri sera la “scatola nera”. Pare che la Concordia viaggiasse a soli 150 metri dalla riva. Fermato Il capitano Francesco Schettino, in carcere per pericolo di fuga e possibile inquinamento delle prove.