In un’intervista concessa al Sole 24 Ore, Matteo Renzi fa il punto della situazione sull’attività del Governo di questo periodo e sulle misure che intende adottare mirando anche nel rispetto del vincolo europeo del 3% sfruttando la flessibilità del Fiscal compact senza ricorrere a manovre correttive.
Viene toccato l’argomento delle privatizzazioni: il Premier afferma che si faranno, ma non partiranno con Enel e Eni e Poste perché non sarebbe giusto dare la priorità alla riduzione delle quote di partecipazione dello Stato in compagnie con grandi potenzialità. Con il ministro Padoan si troveranno le giuste soluzioni per risolvere il problema di fare cassa.
Il bonus degli 80 euro viene confermato da Renzi che farà in modo che venga anche allargato, perché è uno strumento di giustizia sociale e aiuta il ceto medio che negli anni ha visto crollare il suo potere d’acquisto. Con questa risposta viene respinta l’osservazione che i 10 miliardi utilizzati per i bonus potrebbero essere impiegati per la riduzione del costo del lavoro.
Il Presidente del Consiglio spera di poter portare a 20 milioni (3 in più rispetto a quelli preventivati) il totale risultante dai tagli previsti dalla Spending Review perché bisogna investire senza aumentare le tasse nei settori strategici della ricerca e dell’istruzione; da lunedì inizieranno i lavori per la valutazione dei tagli del 3% per ogni ministero.
Per quando riguarda la riforma del lavoro, Matteo Renzi invita il Senato a vararla entro ottobre, compiendo scelte innovative e coraggiose e seguendo l’idea del contratto a tempo indeterminato flessibile, della reintegra obbligatoria e del superamento dell’Articolo 18.