Passata un’estate climaticamente poco calda ma ricca di scadenze fiscali, ecco che si entra in una nuova stagione in cui le tasse sulla casa avranno un ruolo da protagonista assoluto: entro dicembre bisognerà pagare Tasi, Imu e Tari e, vista la lentezza con cui i Comuni procedono con le delibere, è molto probabile che i tempi per i pagamenti saranno ridottissimi.
Per gli abitanti dei Comuni che hanno rispettato i tempi la prima rata della Tasi è già un ricordo (16 giugno), mentre per gli altri (le amministrazioni devono deliberare entro il 18 settembre) la scadenza è il 16 ottobre. Il 16 dicembre sarà per tutti la scadenza della seconda rata.
In questo periodo vengono sollevate tante critiche alla Tassa sui servizi indivisibili perché le sue modalità di calcolo, secondo alcuni, agevolerebbe i ricchi, dato che nel rapporto con la vecchia Imu i proprietari di case piccole pagheranno di più, mentre i proprietari di case più grandi risparmieranno.
I proprietari di abitazioni principali accatastate nelle categorie A/1, A/8 e A/9 e i proprietari di altri immobili diversi dalla casa principale dovranno pagare l’Imu (scadenza 16 dicembre come per la seconda rata della Tasi); se il Comune non ha deliberato diversamente, le aliquote Imu sono le stesse del 2013. Chi possiede nello stesso comune in cui vive anche un immobile non affittato è tenuto a pagare anche l’Irpef sul 50% del valore catastale.
Per la Tari le cose sono all’apparenza più semplici: sarà infatti il Comune a comunicare le richieste per il pagamento. La prima rata è calcolata in base alla tariffa del 2013, mentre il conguaglio verrà calcolato sulla base della nuova tariffa.
Federconsumatori ha rilasciato alcune statistiche secondo le quali a Milano una famiglia modello di 3 persone che abita in una casa di 100 mq risparmierà circa 7 euro rispetto all’anno passato, mentre la stessa famiglia a Roma pagherà esattamente come nel 2013.