Sono stati definiti in questi giorni gli ultimi particolari relativi all’organizzazione delle Giornate Europee del Patrimonio: l’Italia, che come molti sanno è detentrice di opere d’arte di gran valore disseminate con grande abbondanza su tutto il territorio nazionale, presenzierà soltanto con 82 siti.
Questo numero, non del tutto irrilevante, ma comunque deludente in relazione al patrimonio artistico – culturale italiano, appare tanto più misero se confrontato con il quantitativo di siti d’interesse partecipanti alle scorse edizioni delle Giornate Europee del Patrimonio: 1127 nel 2013 e 1525 nel 2012.
Tale circostanza è stata voluta soprattutto dall’Italia che, nonostante sia unanimemente ritenuto il paese del mondo più ricco di opere d’arte, ha preferito candidarsi con un numero ridotto di siti rispondenti alle richieste dello staff organizzativo delle Giornate Europee del Patrimonio.
In particolare, dato che i siti selezionati in occasione della manifestazione saranno tutti visitabili gratuitamente, pare che la scelta dell’Italia rilevi l’intenzione di puntare finalmente sul turismo d’arte, unico nostro patrimonio, per risollevare, almeno in parte, la disastrata economia del paese.
Ciò significa forse ridurre le visite ad alcuni luoghi di interesse, ma quanti, magari dopo una lunga fila, rinuncerebbe a visitare gli Uffizi perché a pagamento? La scelta è comunque controversa e, almeno agli occhi degli altri stati membri dell’Unione Europea, criticabile; il patrimonio artistico è di tutti.
Tra polemiche e decisioni discutibili, le Giornate Europee del Patrimonio sono state fissate per il 20 e del 21 settembre del 2014. Questa trentunesima edizione della manifestazione ha lo scopo di promuovere la cultura e l’arte ed avvicinare ideologicamente le nazioni.