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Il governo fa dietrofront sulla tassa di soggiorno

Il governo fa dietrofront sulla tassa di soggiorno

E’ giunta ieri la notizia che verrà  ripensato il contributo chiesto agli stranieri per il rilascio del permesso di soggiorno. La comunicazione arriva con una nota del Viminale. Il ministro dell’Interno, Annamaria Cancellieri, e il ministro per la Cooperazione internazionale e l’Integrazione, Andrea Riccardi “hanno deciso di avviare una approfondita riflessione e attenta valutazione sul contributo per il rilascio e il rinnovo dei permessi di soggiorno degli immigrati regolarmente presenti in Italia, previsto da un decreto del 6 ottobre 2011 che entrerà in vigore a fine gennaio”.

La norma, pubblicata sulla Gazzetta ufficiale del 31 dicembre, prevedeva che gli immigrati versassero un contributo tra gli 80 e i 200 euro, oltre ai costi amministrativi della pratica. Una iniziativa che non aveva creato non poche polemiche, e un ampio schieramento, dalla Cgil alla Cei, si era mobilitato per l’abolizione.Sul ripensamento del governo interviene peròil Carroccio. “E’ davvero incredibile, per non dire vergognoso, vedere che autorevoli ministri del governo, dopo aver taciuto di fronte alle pesanti misure adottate dall’esecutivo, che vanno a colpire i nostri pensionati e i nostri lavoratori che fanno fatica ad arrivare a fine mese, adesso si spendano in prima persona e prendano posizione contro la tassa sul permesso di soggiorno per gli immigrati” e continua ”Quella che introduce il contributo per il documento di soggiorno degli stranieri è una legge dello Stato approvata dal parlamento e non si può modificare se non portandola nuovamente in parlamento, dove la Lega farà le barricate per impedirlo”.

Scatenato anche l’ex ministro dell’Interno Roberto Maroni: “Dico alla ministra Cancellieri di non azzardarsi a farlo, sarebbe un atto di vera e propria discriminazione nei confronti dei cittadini padani e italiani, un attacco ai diritti di chi lavora e paga la crisi che la Lega non può accettare”. Sul fronte opposto il Partito democratico, con Livia Turco, responsabile del forum immigrazione: “Così come avevamo detto durante la nostra battaglia parlamentare si tratta di una tassa odiosa, frutto di una mania di persecuzione nei confronti degli immigrati”.

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