Con le parole di Debora Serracchiani dal palco della Festa dell’Unità si capisce chiaramente che per il ministro Federica Mogherini si avvicina sempre di più la possibilità della nomina come Alto rappresentante per gli affari esteri e la politica di sicurezza.
Il vice segretario del PD si dice entusiasta che finalmente l’Italia sarà adeguatamente rappresentata in Europa e respingendo le tesi di coloro che definiscono il futuro incarico della Mogherini come poca cosa afferma che sta per essere raggiunto un risultato di enorme importanza che solo fino a poco tempo fa non era neanche immaginabile.
Ma con l’avvicinarsi del Consiglio europeo che sancirà la nomina della nuova Lady Pesc si fanno sempre più fitte le voci sui possibili successori dei Federica Mogherini alla guida del Ministero degli Affari Esteri: proprio quello della Serracchiani era uno dei nomi più credibili, ma la smentita è arrivata direttamente dal vice segretario PD.
L’ipotesi più naturale è quello della promozione del vice ministro Lapo Pistelli che può vantare un curriculum di tutto rispetto per quanto riguarda le relazioni internazionali e gli ambienti diplomatici. L’ostacolo alla promozione di Pistelli è rappresentato che la sua nomina farebbe saltare l’equilibrio di genere che Renzi ha tanto voluto nella composizione del suo Governo.
Un’altra opzione prevede lo spostamento agli Esteri di Angelino Alfano, con conseguente scivolamento di Delrio o di Minniti al Viminale. Non è da scartare la possibilità di richiamare Marta Dassù alla Farnesina, ex vice ministro del governo Letta.
Il nome a sorpresa potrebbe essere quello di Andrea Guerra, manager molto apprezzato da Renzi (e vicino all’addio al suo ruolo di amministratore delegato della Luxottica) tanto che di lui si era già parlato per il Ministero dello Sviluppo economico.