Una piccola città dell’Ucraina, Lugansk, è stata oggi vittima di un massiccio bombardamento; l’azione ha causato la morte di un gran numero di civili e, conseguentemente, l’interessamento dell’Alto Commissariato ONU per i Diritti dell’Uomo.
Sebbene non se ne parli molto, l’Ucraina sta affrontando da mesi una guerra fratricida che ha già mietuto migliaia di vittime. Le ultime hanno trovato la morte stamattina nei quartieri orientali di Lugansk. La notizia arriva da internet e a diffonderla sarebbero stati gli organi governativi della città.
Gli stessi precisano anche che, a seguito della guerra in Ucraina, Lugansk da due settimane ha rinunciato all’elettricità e all’acqua corrente. La situazione è diventata chiaramente ingestibile. Per questo stamattina, dopo la notizia della morte di parecchi civili, è entrata in gioco l’ONU.
L’Alto Rappresentante per i Diritti Civili dell’Uomo, Catherine Ashton, ha annunciato la prossima convocazione di un Consiglio degli Esteri straordinario che possa finalmente regolarizzare la situazione in Ucraina. All’interno dello stesso, l’ONU discuterà anche di Gaza e dell’Iraq.
Intanto il bilancio dei morti sale a 2086 di cui quasi 1000 deceduti tra il 26 luglio ed il 10 agosto. I disordini civili, politici e militari dell’Ucraina non mancano di ripercuotersi sulla quotidianità della popolazione; ecco perché sempre più paesi occidentali si impegnano ad inviare aiuti umanitari.
Alcuni aiuti, è il caso di un convoglio russo, vengono rifiutati perché non preceduti da una richiesta di autorizzazione. Se è vero che il comportamento dell’Ucraina è in tal senso perfettamente legale, i cittadini non possono che reagire con ulteriore violenza, peggiorando le condizioni del paese.