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Articolo 18: centrodestra di nuovo compatto

Articolo 18: centrodestra di nuovo compatto

Dopo vari battibecchi e dissapori, forse i due maggiori partiti del centrodestra affronteranno una battaglia sullo stesso fronte: Forza Italia e Nuovo Centrodestra sono d’accordo sulla riforma dell’Articolo 18 da inserire nel decreto Sblocca Italia.

Consapevole di trovarsi contro il PD, il Governo e i Sindacati, Alfano chiede a tutti i partner della coalizione di cercare un accordo per compiere quello che definisce uno storico obiettivo nel Consiglio dei Ministri che avverrà a fine mese, sfruttando (come dice Lupi) il fatto che il Governo non è monocolore PD: è il momento di provare nuove ricette dopo che quelle vecchie hanno fallito, visto il continuo aumento della disoccupazione.

Gasparri chiede a Renzi di dire espressamente se vuole provare a dare l’impulso necessario al mercato del lavoro; Brunetta propone al Governo di prendere in esame una sorta di moratoria all’Articolo 18, un esperimento temporaneo dal quale, se gli effetti non sono positivi, poter tornare indietro: una sospensione di tre anni per tutti nuovi assunti.

Per il capogruppo di FI l’autunno può dimostrarsi davvero difficile per il Premier, mentre può essere la stagione della rinascita del centrodestra con un una ritrovata unità sotto la guida di Silvio Berlusconi e di Forza Italia.

L’appoggio arriva anche dal sottosegretario agli Esteri Della Vedova, uno che si è sempre schierato contro l’articolo 18 (con i referendum radicali e poi con varie proposte di legge), per il quale è necessario superare l’Articolo 18 per cambiare in meglio il mercato del lavoro.

Le risposte dal PD non si fanno attendere: la richiesta viene bollata come una ridicola litania, il ministro Madia afferma che non ha alcun senso intavolare sull’Articolo 18 una discussione sganciata da nuove tutele sociali e politiche di sviluppo.

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