La social card è uno strumento di agevolazione agli acquisti che esiste già da qualche anno ed è rappresentata da una carta di credito ricaricabile che i cittadini che ne hanno diritto possono utilizzare come strumento di pagamento per alimenti, medicinali e bollette.
Esistono due diversi tipi di social card: la social card ordinaria e la social card sperimentale. La social card ordinaria dà ai possessori (che potevano essere anziani con almeno 65 anni o famiglie con bambini di età inferiore di tre anni e specifiche condizioni) un aiuto di 80 euro bimestrali e il 5% di sconto nelle farmacie.
La social card sperimentale invece solo nel corso dell’anno è stata estesa a tutte le regioni d’Italia dopo la fase di test in 12 grandi città. A differenza di quella ordinaria, la carta acquisti sperimentale è destinata soprattutto a disoccupati e inoccupati (obbligatoriamente impegnati un un percorso di reinserimento lavorativo) e dà un contributo mensile che può variare da 231 a 400 euro.
Per poter richiedere la social card sperimentale bisogna essere dotati di precisi requisiti: essere cittadino italiano, comunitario o straniero con permesso di soggiorno, non possedere abitazioni con valore ai fini ICI superiore ai 30000 euro, non usufruire di altri aiuti economici oltre i 600 euro mensili, non possedere veicoli immatricolati nell’ultimo anno, non possedere (negli ultimi 3 anni) autoveicoli e motoveicoli di cilindrata superiori ai 1300 e 250 cc, presenza di almeno un minorenne nel nucleo familiare, nessun altro componente del nucleo familiare deve prestare attività lavorativa.
Ovviamente tra i candidati con tutti i requisiti la precedenza verrà data alle famiglie che presentano un disagio abitativo, a quelle con figli minori in cui è presente un solo genitore, a quelle con figli disabili o con tre o più figli.
La novità dell’assegnazione è rappresentata dal fatto che non esistono più i bandi per la selezione dei beneficiari (come fatto nelle 12 città-test Venezia, Bari, Bologna, Torino, Verona, Firenze, Catania, Palermo, Napoli, Roma, Milano e Genova): le domande andranno presentate al Comune (insieme all‘attestazione Isee in corso di validità) dove verranno processate di volta in volta, e le carte saranno assegnate fino all’esaurimento delle scorte.