La cancellazione delle norme che lo riguardavano non è riuscito a spegnere la determinazione del gruppo dei Quota 96, un gruppo che ormai è da tempo abituato a lottare per ottenere quello che più volte gli è stato promesso e altrettante volte gli è stato poi negato.
È quindi molto probabile che il popolo degli scontenti si riunisca per organizzare una contestazione di enormi dimensioni, portata avanti dai Quota 96, ma anche dai precari (che si sentono penalizzati dalle graduatorie in esaurimento e dallo spettro del nuovo concorso nazionale del prossimo anno) e dai sindacati.
Oltre alle ormai sicure manifestazioni in piazza della “protesta dei diecimila” (quattromila Quota 96 e seimila precari), a settembre potrebbe anche verificarsi l’ipotesi di uno sciopero.
Marianna Madia (ministro della Pubblica Amministrazione) cerca di calmare gli animi, negando che ci sia stato da parte del Governo un vero dietrofront riguardo la questione dei Quota 96 e confermando l’impegno a varare entro la fine di agosto un pacchetto scuola che dovrebbe riprendere l’argomento ed eventualmente allargare anche ad altri soggetti il provvedimento.
Il premier Renzi ha già anticipato che il pacchetto scuola dovrebbe anche garantire quel rinnovamento tanto pubblicizzato e richiesto e presentare novità pure per i precari.
Il primo settembre comunque è molto vicino, e tra le soluzioni che l’Esecutivo sta cercando di apportare per risolvere la spinosa questione dei Quota 96 c’è quella che prevede, in determinate condizioni, la possibilità di richiedere il pensionamento a 66 anni con penalizzazioni sugli assegni; ma non è difficile prevedere che i Quota 96 non accetteranno di buon grado questo tipo di proposta.