Era già noto l’intento del Governo di portare delle modifiche per migliorare la legge Fornero riguardo le pensioni, mirando a delle soluzioni che riescano ad assicurare un turnover e creare nuovi posti per l’incredibile numero di giovani disoccupati.
A questo riguardo è arrivata la soluzione proposta del ministro Giuliano Poletti che si incentra sulla flessibilità dell’uscita dal mondo del lavoro per chi è vicino all’età pensionabile (in realtà le proposte sul tavolo per il vaglio del Governo sono numerose, ma si basano più o meno sullo stesso meccanismo).
La proposta di Poletti prevede di dare la possibilità di andare in pensione all’età di 62 anni compiuti e 35 anni di contributi in “cambio” di una riduzione dell’assegno pensionistico che varia dal 2% all’8% in base agli anni che mancano al raggiungimento dei 66 indicati dalla legge Fornero.
Ovviamente non sarà prevista alcuna riduzione per i lavoratori che decidono di andare in pensione dopo aver accumulato 41 anni di versamenti contributivi.
Ci sono diverse speranze che questo tipo di proposta sia in grado, insieme a una revisione della gestione delle diverse situazioni (esodati, licenziati ancora in età lavorativa…), a mantenere in ordine i conti previdenziali; inoltre secondo molti rendere il sistema flessibile è l’unica possibilità.
Per la riforma strutturale del sistema pensionistico bisognerà attendere la Legge di Stabilità, ma anche per le pensioni 2014 sarà necessario fare qualche piccolo intervento adottando strumenti come lo scivolo pensionistico (spesso nominato dal ministro Poletti) o l’istituzione di un prestito INPS a disposizione di chi accetta di lasciare in anticipo l’impiego.