Con l’approvazione alla Camera sulla riforma PA il Governo ha incassato la sedicesima fiducia con 346 voti favorevoli, 176 contrari e 10 astenuti. Stamattina sono ripresi al Senato i lavori sulla riforma costituzionale: al voto (scrutinio segreto) subito per due emendamenti della Lega, uno che propone di includere diritti e temi etici nelle competenze del Senato, l’altro prevede la riduzione dei deputati a 500.
Ieri l’utilizzo del meccanismo del canguro ha sollevato non poche polemiche, infatti per circa tre ore (durante le quali le votazioni sono state interrotte) la Giunta per il regolamento ha discusso sulla possibilità di utilizzare questo strumento, confermandone la legittimità anche per l’esame dei disegni di legge costituzionali.
Tra gli emendamenti più delicati discussi ieri c’era sicuramente quello di Augusto Minzolini, con la proposta del Senato eletto a suffragio diretto e Universale (come la Camera); l’emendamento è stato bocciato con 171 voti contrari, ma i voti favorevoli (di Sel, Lega, M5S più i dissidenti di PD, FI e Ncd) sono stati ben 114. L’autore della proposta si dichiara soddisfatto: la maggioranza non raggiunge i due terzi, quindi si potrà richiedere il referendum senza modifica dell’articolo 138 della Costituzione.
L’andamento delle votazioni ha aumentato l’ottimismo in casa PD sulla possibilità di chiudere il voto entro l’8 agosto, almeno per i primi due articoli, che sono quelli che rappresentano il cuore della riforma, dato che riguardano le funzioni e l’elezione del Senato.
Matteo Renzi continua ad utilizzare Twitter per esprimere le sue opinioni: prosegue l’incitamento sulle riforme (con hashtag #lavoltabuona), ringrazia i senatori che lo stanno appoggiando nel percorso e cerca di demoralizzare gli avversari, dicendo che mentre gli ostruzionisti non hanno più tempo, il Governo ha ancora pazienza. Aggiunge che le riforme sono necessarie per dare una svolta economica e concettuale e non sono la bizza di un premier autoritario.
La senatrice Anna Finocchiaro ha fatto sapere che proporrà alla Commissioni Affari costituzionali di inserire in calendario il dl sulla nuova legge elettorale subito dopo la pausa estiva, alla ripresa dei lavori.