Negli ultimi giorni sono proseguiti i dibattiti sulle misure previste nel nuovo decreto per coloro che sono in carcere: nel dettaglio, il Sottosegretario alla Giustizia Ferri, circa la problematica dell’applicazione della custodia cautelare, ha detto nuovamente sì ai correttivi annunciati al Decreto 92/2014.
Gli stessi erano stati già approvati dalla Commissione Giustizia alla Camera: nel dettaglio, il sottosegretario all’Adnkronos ha dichiarato che si potrà ricorrere alla custodia in carcere nel caso in cui ci si ritroverà ad affrontare reati davvero molto gravi come mafia, stalking e maltrattamenti aggravati, furto in abitazione e tanto altro.
Il sottosegretario ha aggiunto altresì che si potrà disporre la custodia in carcere anche quando la pena è inferiore ai tre anni: questa eventualità si applica comunque ai senza fissa dimora, dal momento che è impossibile mandarli agli arresti domiciliari.
Ancora, è stato applicato un ulteriore correttivo per quanto concerne la norma che aumenta da 21 a 25 anni l’età per essere accolti negli Istituti penali per minorenni: in tal modo, il magistrato di sorveglianza avrà la possibilità di usufruire di uno spazio di discrezionalità che gli consentirà di stabilire alla meglio dove collocare il giovane adulto, in carcere o in un Ipm.
Valerio Spigarelli, presidente Ucpi, si è espresso circa l’adozione dei provvedimenti di clemenza di amnistia e indulto, ed ha commentato la riforma della giustizia, dichiarando che mentre si discute le carceri continuano ad essere sempre più piene, e non sembra che ci sia nell’immediato una soluzione definitiva al sovraffollamento.
Marco Pannella all’Adnkronos alla fine della presentazione del rapporto annuale in merito alla pena di morte nel mondo ha detto che bisogna parlare con il premier Renzi per fargli rendere conto di quanto l’Italia si sta incamminando alla morte, alla fame e al caos.