Il viceministro delle infrastrutture Riccardo Nencini ha comunicato che la Commissione Trasporti della Camera ha dato il via libera alla legge delega sulla riforma del codice stradale, che introduce parecchie novità.
La novità più importante è senza dubbio quella dell’introduzione del reato di omicidio stradale: se il conducente causa la morte di una persona commettendo violazioni del codice stradale avrà conseguenze penali e sarà sottoposto a sanzioni amministrative quali l’inibizione alla guida sul territorio italiano e la revoca della patente a tempo indeterminato (il cosiddetto ergastolo della patente).
Dopo questo primo passo dell’approvazione della Commissione Trasporti bisognerà apportare le necessarie modifiche al codice penale; Nencini ha però sottolineato che questo è un tema urgente e che sta a cuore a molte persone e quindi non ci saranno rimandi.
Effettivamente i dati sono agghiaccianti: gli episodi di pirateria stradale (spesso derivanti dall’uso di alcool e droghe) nello scorso anno sono stati quasi mille e hanno causato ben 1168 ferimenti e 114 morti. Quasi la metà dei colpevoli di questi incidenti non è stata identificata, mentre in 543 casi il responsabile è stato individuato e denunciato (in 397 occasioni) o arrestato (in 146).
In realtà la legge, prima di uscire dalla Camera e passare al Senato, deve superare il vaglio di altre commissioni, tra cui quella della Giustizia, in cui la massiccia presenza di avvocati che si proclamano contrari all’omicidio stradale dovrebbe causare rallentamenti.
Tra le altre novità sono state approvate anche due proposte del Movimento 5 Stelle che permetteranno ai cittadini di verificare tramite internet dove e come vengono comminate le sanzioni e soprattutto come vengono utilizzati dai Comuni le somme derivanti dalle multe (che almeno per il 50% devono essere impiegate per la messa in sicurezza stradale).