L’Italia è un paese che ogni anno conta diverse vittime causate da alluvioni e frane, spesso sono adducibili alla negligenza di coloro che dovrebbero curare e tutelare il territorio. Nel 2009 a Messina si è verificata una terribile alluvione e morirono 37 persone, in questi anni le indagini hanno permesso di inviare 18 avvisi ad amministratori e progettisti. Sono state eseguite diverse perizie e soprattutto s’indaga sui ritardi relativi ai soccorsi, inoltre sono stati diverse le mancanze per la messa in sicurezza e ora è necessario fare chiarezza. Dopo due anni si è ottenuto così un primo obiettivo ma ora bisogna attendere tutto l’evolversi della situazione per vedere quale potrà essere la conclusione.
37 morti sono tanti e probabilmente tutto questo poteva evitarsi, le indagini compiute serviranno proprio a chiarire diversi punti. Nella nostra bell’Italia troppo spesso si edifica in zone pericolose dove il terreno è franoso, tutto ciò avviene però con il rilascio di concessioni e dopo delle verifiche, proprio per questa ragione poi ci si chiede: chi ha autorizzato ciò? Inoltre, le zone a rischio devono essere tenute sempre sotto stretto monitoraggio e, in caso di maltempo annunciato di una certa entità, dovrebbero essere evacuate con anticipo. Queste vittime sono la testimonianza di una probabile superficialità nella valutazione delle situazioni e sottolinea anche che, se ancora oggi contiamo delle vittime a causa del maltempo, che poco o nulla è cambiato.
Le indagini richiedono il tempo necessario e quindi accertare le responsabilità non è sempre cosa semplice, per questa ragione episodi simili dovrebbero aiutare a riflettere ma soprattutto ad agire. Rimandare non serve poi che a contare i danni e i morti che poteva essere evitati, sono situazioni che in alcune zone d’Italia si trascinano da anni e spesso, le denunce degli stessi abitanti, restano inascoltate. Messina inizia a vedere l’inizio di un procedimento che si concluderà non a breve ma almeno queste vittime potranno trovare giustizia.