Il Senato ha approvato alcune delle misure anti crisi promesse all’Europa che domani, dopo il passaggio alla Camera, apriranno la strada alle dimissioni di Silvio Berlusconi e al tentativo di Mario Monti di costituire un nuovo governo.
La decisione della remissione del mandato di Berlusconi sarà nelle mani del Presidente della Repubblica, dopo il Consiglio dei ministri convocato per sabato alle 18.
Il presidente Napolitano vuole calmare la bufera che si è abbattuta sui titoli sovrani dell’Italia, e molto probabilmente l’incarico a Monti sarà dato già domenica sera con un nuovo governo da lunedì. Questa mattina Monti si è presentato nell’aula del Senato, con il suo nuovo ruolo di senatore a vita.
Il Pdl però continua ad essere diviso tra chi, come il ministro degli Esteri Franco Frattini, sostiene l’opzione del governo di larghe intese e chi, come il ministro per l’Attuazione del programma Gianfranco Rotondi, è nettamente contrario.
Al governo Monti, spetterà l’attuazione delle promesse fatte da Berlusconi negli ultimi periodi, tra le quali anche la controversa normativa sul lavoro: garantire una minore rigidità delle norme che consentono i licenziamenti senza giusta causa. Tra le misure che sono state invocate con più urgenza in questi mesi per cercare di ridurre il debito, una nuova tassa sui patrimoni e un giro di vite sulle pensioni di anzianità. Inoltre in molti sperano che sia anche modificata la legge elettorale.