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Novità scandalo Mose: sì della Camera all’arresto di Giancarlo Galan

Novità scandalo Mose: sì della Camera all’arresto di Giancarlo Galan

Le ultime novità legate allo scandalo Mose riguardano Giancarlo Galan, ex deputato di Forza Italia, per cui la Camera ha detto sì all’arresto. Si aspetta a tal riguardo un parere proveniente anche da Montecitorio. L’ex governatore si dichiara comunque innocente.

La giunta per le autorizzazioni a procedere, con 16 voti a favore e 3 in opposizione, ha deliberato sulla possibilità di arrestare Giancarlo Galan in seguito allo scandalo Mose. Il verdetto finale spetta comunque a Montecitorio che si esprimerà a tal proposito il prossimo martedì.

I tre voti contrari all’arresto di Giancarlo Galan provenivano da Forza Italia, NCD e PSI. L’ex deputato è stato accusato di corruzione per aver accettato una cospicua tangente, del valore di circa 10 milioni di euro, favorendo lo svolgersi degli eventi illegali legati allo scandalo Mose.

Giancarlo Galan però si dichiara innocente. L’ex deputato si difende paragonandosi ad Enzo Tortora; come lui infatti sarebbe ingiustamente perseguito ed i suoi aguzzini sarebbero persone indegne di fiducia, mosse soltanto da biechi interessi personali.

Per questo, annuncia ancora Giancarlo Galan, i suoi avvocati si aggrapperanno a qualunque cavillo, a qualunque falla che la legge possa offrire. Ciò nonostante l’ex governatore del Veneto si dica ormai certo di non riuscire a salvarsi dal carcere. Galan si rivolge con parole dure anche a Forza Italia.

Sostiene che nel suo partito, benché qualcuno gli abbia mostrato fedeltà, o almeno abbia mantenuto atteggiamenti garantisti (Santanché, Giammanco, Capezzone, Carfagna), altri non abbiano esitato a vendere la sua pelle ai magistrati per ragioni di convenienza personale (Romani e Gelmini).

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