Negli ultimi tre anni, soltanto nel Mozambico, sarebbero stati uccisi circa 900 esemplari di elefanti africani; da qui la necessaria lotta ai bracconieri che gli ambientalisti di tutto il mondo ritengono ormai non più rimandabile e sicuramente inevitabile.
A lanciare l’allarme sono stati alcuni esperti del WWF, i quali hanno rilevato che soltanto nella riserva di Quirimbas, sita in Mozambico, dal 2011 al 2013 sono stati preda dei bracconieri almeno 900 elefanti. Un dato inquietante se si pensa che riguarda soltanto una piccola area dello stato in esame.
I danni prodotti dalla caccia indiscriminata e dal bracconaggio sono già visibili ad occhio nudo; basta effettuare una ricognizione aerea entro il perimetro di Quirimbas per notare un cospicuo decremento della popolazione lì normalmente registrata di elefanti africani .
Vittime predilette dei bracconieri sembrerebbero essere gli esemplari più giovani. I piccoli elefanti, curiosi ed imprudenti, sono infatti più facili da attirare e, nonostante questo animale tenda a vivere in branchi, quelli che sempre più spesso si allontanano dal resto del gruppo.
La morte degli esemplari più giovani potrebbe, in un prossimo futuro, ridurre notevolmente le possibilità che la specie continui a riprodursi, e fare degli elefanti l’ennesima categoria animale a rischio di estinzione. Il WWF ha quindi dichiarato necessaria la lotta ai bracconieri.
Secondo l’ente ambientalista urge un’azione internazionale che possa bloccare non soltanto i fenomeni di bracconaggio, ma anche impedire la commercializzazione e l’esportazione di avorio e manufatti ricavati dalla lavorazione delle zanne di elefanti e rinoceronti.
Ci auguriamo che le misure di controllo e tutela dell’ambiente, e quindi della flora e della fauna caratteristici di una determinata zona, possano essere intensificate. Intanto, nel nostro piccolo, associandoci alle richieste del WWF, potremmo evitare di comprare oggetti in avorio.