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Cultura in crisi, servono investimenti

Cultura in crisi, servono investimenti

Ignazio Marino, sindaco di Roma, intervenendo alla presentazione della stagione teatrale 2014/2015 della capitale, ha rilasciato dichiarazioni molto interessanti sullo stato di salute della cultura in Italia.

“I soldi – ha detto il primo cittadino – nella cultura non sono spesi ma investiti”. Ha continuato poi con una considerazione personale, soffermandosi sulla difficoltà di trovare in Parlamento, o in un’assemblea cittadina, qualcuno che dica apertamente di voler “diminuire i fondi per la cultura”. Poi però, quando si analizzano i trend dei finanziamenti pubblici, si vede come negli ultimi 10 anni il calo di soldi al settore sia stato tanto drastico, quanto drammatico.

Il problema poi non riguarda solo la cultura, ma anche la ricerca scientifica. Marino ha dichiarato di voler eliminare gli sprechi così da poter investire di più in cultura e scienza. In particolare poi, il sindaco, s’è soffermato, come naturale, sullo straordinario patrimonio storico ed artistico di Roma, ma i discorsi fatti valgono per ogni città d’arte italiana.

Come noto, economicamente, il momento non è facile, per nessuno, ma per uscire dalla crisi, tagliare sulla cultura è un po’ come darsi la proverbiale zappa sui piedi, visto che in Italia, proprio la cultura potrebbe diventare motore dello sviluppo. Si pensi, ad esempio, che il nostro paese è la tappa preferita, a livello mondiale, per il turismo culturale.

Il turismo potrebbe diventare il petrolio dell’Italia se solo si investisse di più, ad esempio, in servizi. Molti dei nostri musei sono di difficile accesso per i turisti, per orari e costi. Troppo spesso poi, nelle nostre città, il turista non è visto come una risorsa da coltivare e, perché no, coccolare, quanto come un pollo da spennare. Servono sicuramente più soldi, ma anche un cambio di mentalità e una nuova consapevolezza.

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