La crescita economica del nostro paese è stata analizzata dalla Commissione Europea che ha rilevato dati poco confortanti e il commissario agli affari economici Olli Rehn ha dichiarato di attendere dei chiarimenti per i tempi di applicazione relativi alle promesse fatte il 26 ottobre. In questo tempo si sono evolute diverse situazioni che hanno portato ad una seria e profonda crisi economica dalla quale il paese spera di riuscire ad uscire con delle nuove elezioni. Nella lettera presentata, l’Italia, era piuttosto vada riguardo la necessità di ridistribuire il peso fiscale dal lavoro al consumo.
Dal canto suo, l’UE ha comunque fornito delle indicazioni affinché la situazione potesse iniziare a far registrare un certo equilibrio partendo proprio dall’aumento dell’Iva e di una migliore tassazione sugli immobili. Inoltre, anche il dolente tasto sulle pensioni è diventato un nodo complicato ma che richiede di essere sciolto. Per il pareggio del bilancio del 2013 i tempi sono stringenti e occorre iniziare ad applicare concretamente le misure per vedere se saranno in grado di dare i risultati sperati. Solo in questo modo si potrà avere un riscontro effettivo e concreto e iniziare a lavorare seriamente in vista di obiettivi importanti e necessari. Le opinioni strettamente economiche relative all’aumento degli interessi vede confrontarsi pareri divergenti tra il nostro paese e l’Ue, ma quello che resta necessario è provvedere ad applicare delle misure che permettano di dare all’Italia un nuovo slancio verso un’economia che possa definirsi soddisfacente.
La stretta data dall’Ue è stato importante ma anche doverosa per guidarla verso un futuro dove la crescita deve proseguire a ritmi sostenuti perché solo in questo modo il paese potrà essere in grado di risollevarsi. La situazione politica attuale sta lavorando per l’attuazione delle misure richieste prima di andare di nuovo al voto, ma ora urge prendere le decisioni necessarie perché le sorti dell’Italia possano avere un futuro dignitoso anche nei confronti dell’UE.