Le celebrazioni per il 150/o dell’Unità d’Italia valicano i confini, e si spostano nella plenaria del Parlamento europeo a Bruxelles con uno dei più grandi show-man italiani: Roberto Benigni.
Il Benigni nazionale si presenta con una ingessatura alla gamba, e comincia: «Chiedo scusa per l’ingessatura, purtroppo in Italia mi è venuta addosso una persona che ha deciso di fare un passo indietro. Mi avevano detto di stare tranquillo, non si muove. E invece…». Applausi. Poi celebra il 150/o dell’Unità d’Italia con una Lectura Dantis del XXVI canto dell’Inferno, quello dedicato ad Ulisse «inventore dell’inganno».
Tra le tante battute di rito, Benigni riesce a trasformare lo show in una dichiarazione d’amore per l’Italia, che definisce: «paese della resurrezione», «paese del miracolo permanente». Tra gli oltre mille invitati, non c’è Gianni Letta «impegnato a Roma». Ma arriva un messaggio del presidente Napolitano: «L’Italia saprà serrare le fila». Presenti invece Giuliano Amato (che Benigni definisce «l’uomo che più diffonde il sentimento nazionale oltre al presidente Napolitano»), il vicepresidente della Commissione Europea Antonio Tajani, la ministra per gli affari europei Anna Maria Bernini, i capigruppo europei Pdl e Pd Mario Mauro e David Sassoli.
Un’ora e mezza di spettacolo tra commento politico, satira e poesia pura. Invita a credere nell’Italia perchè «investire è una cosa straordinaria» e perchè «non è il paese del Risorgimento o del Rinascimento, ma della Resurrezione…». «Siamo il paese del miracolo permanente. Voi non potete sapere cosa può fare questo Paese…».
Non mancano i riferimenti al presidente del consiglio sfiduciato: «ci siete tutti? C’è la maggioranza spero. Non mi fate scherzi, eh. Magari c’è qualche traditore tra di voi: sette-otto e magari è qualcuno che è andato in bagno. Non è che tra i traditori c’è anche il Manneken-Pis?». E quando si fa serio passa in rassegna la storia, l’arte, la musica, la poesia di Dante, dell’intero paese. Infine esprime quella che per lui è una certezza: «Questo è un momento straordinario per l’Italia, perchè la speranza si manifesta nella disperazione compiuta».