Genova inizia a contare i danni ora che il maltempo sembra volersi allontanare. Il presidente della regione Liguria oggi ha previsto un incontro con il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Gianni Letta per fare una stima dei danni. Senza dubbio, la cifra da richiedere si aggirerà tra i 500 milioni e un miliardo. Gli interventi indispensabili devono essere messi in conto immediatamente e poi si potrà provvedere a tutto il resto perché la popolazione possa riprendere i normali ritmi di vita. Rispetto allo scorso anno, lo stesso presidente della regione Liguria, ha affermato che i danni sono notevolmente superiori e quindi, da soli, diventa impossibile farcela.
L’emergenza non è ancora rientrata perché le strade dove prima c’era fango che si spalava con maggiore facilità, oggi richiede l’intervento delle ruspe. Le persone vorrebbero tornare nelle loro case con la sicurezza di potersi sentire protette ma se si guardano attorno diventa difficile dimenticare la furia di quel fiume in piena che ha allagato ogni cosa e trascinato via con sé tutto ciò che incontrava. Le imprese hanno venti giorni di tempo per presentare la richiesta di danni e quindi avere un contributo per riavviare l’attività. Proprio in questo particolare momento economico diventa necessario che le imprese riprendano il normale ritmo lavorativo nel più breve tempo possibile. In alcune zone della Liguria l’allerta resta ancora a livello 2, specie dove si sono verificate le frane perché è necessario intervenire per la messa in sicurezza. Le scuole sono aperte mentre nelle zone colpite dall’alluvione rimarranno ancora chiuse.
Il maltempo continua a spostarsi e forti temporali si sono verificati a Napoli, ora si cerca di capire con largo anticipo la proporzione dei nubifragi per cercare di ricorrere a delle misure preventive. Nelle zone ad alto rischio, la protezione civile è allertata e vigili del fuoco pronti ad intervenire. Nella zona di Parma, il Po oggi dovrebbe raggiungere il livello massimo ed è tenuto costantemente sotto controllo. Gli abitanti della zona, anche se ricordano di alluvioni negli anni precedenti, in questo caso sono rimasti colpiti dalla rapidità con cui il fiume cresce.