Silvio Berlusconi, leader di Forza Italia, ha sostenuto la necessità di approvare le riforme attualmente in corso d’opera pur rimanendo, ovviamente, parte attiva dell’opposizione. Tale consenso non sarebbe però indirizzato alle riforme su economia e giustizia.
Berlusconi quindi vorrebbe aiutare Renzi a dar vita ad un governo in grado di collaborare e quindi più solido e stabile. Di contro però non accetterebbe le idee dell’attuale premier circa la politica economica e l’amministrazione della giustizia.
Il dialogo tra le due parti, che comunque Berlusconi sembra intenzionato a non ostacolare, è quindi più problematico sotto alcuni punti di vista; tuttavia non sembra impossibile da mantenere. Lo stesso Berlusconi ne ha chiarito i motivi.
Egli sostiene infatti che, forse per la prima volta nel corso della sua lunga carriera, è possibile comunicare attivamente con l’opposizione, cooperare quindi nell’interesse della nazione e dei cittadini, spostare il dialogo sull’ambito professionale tralasciando la vita privata.
Tra le future riforme previste dal governo Renzi e particolarmente apprezzate da Berlusconi sembrerebbero esserci quelle relative al Senato, alla promulgazione di una legge che cambi le procedure elettorali e alle modifiche relative al Titolo V.
Berlusconi quindi ha invitato tutti i parlamentari membri di Forza Italia ad allinearsi alle suddette idee. Anche Renzi si è espresso in maniera simile nei confronti di Berlusconi; premier ed ex premier sembrano quindi aver trovato degli accordi sufficientemente equilibrati.
In seno al partito di Berlusconi però parrebbe essere sorta una non troppo velata ondata di malcontento per le decisioni del cavaliere. Qualcosa di simile sta avvenendo in queste ore anche tra le fila del PD. Del tutto in disaccordo sembrerebbe il M5S.