Evitare il disboscamento illecito e il bracconaggio con gli smartphone

Evitare il disboscamento illecito delle aree verdi del pianeta e porre fine alla discutibile pratica del bracconaggio è oggi più che mai una questione di principio, un vero e proprio dovere che potremo assolvere grazie all’uso di vecchi smartphone riciclati e rielaborati in modo da poter funzionare ad energia solare.

Inevitabilmente chi disbosca aree non autorizzate di una foresta, così come chi dà la caccia ad animali tutelati dal divieto di bracconaggio, produce dei rumori. Questi saranno, ovviamente, più intensi nel caso dell’abbattimento di un albero, ma comunque percepibili anche se si dovesse trattare della cattura di un animale.

A questo punto entrerebbero in gioco gli smartphone; i loro microfoni capterebbero i vari rumori sospetti presenti nel circondario e, sfruttando un sistema di reti wireless, comunicherebbero alle polizie forestali lo svolgersi di attività non consentite all’interno della foresta.

Ogni smartphone, grazie all’elaborazione del sistema RFCx (questo sarebbe il software montato sui vari dispositivi ed elaborato con lo specifico intento di tutelare spazi verdi ed animali), potrebbe tenere sotto stretta sorveglianza un’area boschiva pari a circa tre chilometri quadri.

Ciascuno smartphone, come già detto prima, verrebbe alimentato dalla luce solare e quindi non necessiterebbe di oggetti potenzialmente dannosi all’ambiente quali ad esempio batterie o caricabatterie. Gli ideatori del progetto stanno adesso raccogliendo i fondi per mettere in pratica le loro idee.

Tra le prime aree ad essere sottoposte a sperimentazione sicuramente potranno essere annoverate la Foresta Amazzonica e la Foresta Pluviale africana. Gli smartphone ecologici verranno successivamente distribuiti anche nelle formazioni boschive più importanti di Asia ed Europa.