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Corpose novità derivano nelle ultime settimane da alcuni dettagli che concernono il Piano Casa 2014, quella serie di provvedimenti a vantaggio di chi non riesce a trovare un affitto dignitosi: ci saranno quattro anni che intercorreranno dal 2014 al 2017, e in questo breve periodo di tempo la aliquota della cedolare per gli immobili locati a canone concordato è stata ridotta dal 15% al 10% .
Si ricorda che la disciplina della cosiddetta “cedolare secca sugli affitti”, secondo come afferma altresì l’art. 3, comma 2, d.lgs. n. 23 del 2011, offre una determinata modalità di tassazione dei redditi che possono essere ricavati dalla locazione di immobili utilizzati come abitazione, tramite riduzione di aliquota.
Più semplicemente, a partire dal 2011 i proprietari dei predetti immobili hanno la possibilità, in luogo dell’ordinaria tassazione Irpef sui redditi che derivano dalla ubicazione, di scegliere per un regime sostitutivo, al fine di passare dalle aliquote del 21% per i contratti a canone libero al 15% per quelli a canone concordato.
Infatti, in caso di contratto a canone concordato, il locatore che sceglie per la cedolare secca non avrà la possibilità di ottenere aggiornamenti del canone per tutta la durata del contratto, tutto per via della aliquota.
Comunque, basandosi sul nuovo “Piano Casa 2014”, che offre durante queste ultime settimane notevoli novità, l’opzione della cedolare secca può essere usufruita altresì in merito alle unità immobiliari come abicazione che si trovano in mano alle cooperative edilizie per la locazione o enti senza scopo di guadagno.
Quest’ultimo punto è valido solo se sono date a studenti universitari oppure messe a disposizione dei comuni: si deve inoltre rinunciare, come detto prima, all’aggiornamento del canone di locazione o assegnazione.
