UsignoloNews Ultime news dall'Italia e dal Mondo
Durante il Cdm del 20 giugno 2014 è stato approvato il decreto attuativo sulle commissioni censuarie, che hanno il compito da svolgere quanto prima di rivedere le regole di calcolo del prezzo degli immobili: pertanto, si può affermare che comincia il progetto di riordino del Catasto italiano.
Un aspetto fondamentale della riforma si focalizza sullo stabilire le nuove rendite che dovranno essere simili ai valori di mercato: certo, ciò potrebbe infiammare il rischio di un innalzamento dei valori degli affitti rispetto a quelli attuali, e di conseguenza potrebbe altresì aumentare il prelievo fiscale sugli immobili.
Quindi bisognerà fare molto attenzione, al fine di valutare gli interessi di tutti i contribuenti proprietari di un immobile proposto in affitto: infatti, l’ammontare delle tasse sulla casa da pagare, come ad esempio la Tasi, si calcolano proprio sui valori catastali.
In questa ottica si basa così tutta la riforma: bisogna lasciare immutato il gettito onde evitare ripercussioni davvero gravose sui proprietari di immobili, dal momento che che il rischio più grande per loro è che in certe zone della penisola le nuove rendite, che si avvicineranno da ora in poi ai valori di mercato, potrebbero innalzarsi finanche a dieci volte.
Come può sembrare ovvio, bisogna considerare che l’aumento percentuale sarà tanto maggiore quanto minore è il livello attuale delle rendite derivanti dagli affitti: un altro aspetto fondamentale è anche il modo in cui i sindaci riformuleranno le aliquote, stabilita poi la riforma.
L’obiettivo di tutto questo movimento è quello di cercare di ridurre al minimo le differenze che al momento eistono: infatti, gli importi su cui si calcolano adesso alcune tasse di rilievo, come l’Imu e la Tasi, cambiano di gran lunga non solo da una regione all’altra della penisola italiana ma altresì tra i diversi territori di una medesima città.
