Cartelle Equitalia soggette a prescrizioni: sanzioni amministrative

Pochi giorni fa si parlava del ritorno di Equitalia, che in un primo momento aveva rimandato la riscossione delle cartelle, ma che poi è giunta nuovamente sulla bocca di tutti più spietata che mai: si tratta di quella nota società che si occupa del recupero crediti.

Si ricorda che una cartella dell’Equitalia prima o poi va in prescrizione: questo processo varia da tipologia a tipologia di cartella, e ognuna propone una sanzione amministrativa differente.

Proprio per questo, ossia per fugare ogni dubbio, è fondamentale riassumere le prescrizioni di queste sanzioni così come le prevede la legge.

Bisogna in primis fare una precisazione, e ossia che l’ente impositore è l’ente che richiede il pagamento della sanzione amministrativa, e quindi se si tratta di una multa elevata dalla Polizia Municipale, l`ente impositore è il Comune di riferimento.

In merito al procedimento e ai rispettivi termini di prescrizione, bisogna dire che se si trata di un verbale di accertamento, entro 90 giorni dal giorno della violazione l`ente impositore deve effettuare una notifica del verbale di accertamento, e in caso di ritardo la sanzione si estingue per l‘art. 14 della legge n. 689 del 1981.

Circa l’ordinanza ingiunzione, essa va in pescrizione entro i successivi cinque anni dalla notifica del verbale, e lo stesso vale per la cartella esattoriale, sempre entro i cinque anni successivi alla notifica.

Pertanto, nel caso che siano passai i cinque anni dalla notifica della cartella, ma non è ancora cominciata l’esecuzione, il cittadino dovrebbe effettuare una istanza di sgravio ad Equitalia da spedire a mezzo raccomandata con avviso di ricevimento, e se l’azienda non provvede allo sgravio, bisognerà citare Equitalia di fronte al Giudice di Pace per far cadere tutto in prescrizione.