Il Movimento 5 Stelle, da qualche giorno, ha dichiarato di essere disponibile ad un dialogo con il Governo Renzi ed il Partito Democratico.
Grillo ed i suoi seguaci pare siano intenzionati ad abbandonare il sogno ideologico di ottenere il 51% dei consensi, un sogno che si è infranto in occasione delle elezioni europee e amministrative di maggio, dalle quali sono usciti vincitori solo 11 sindaci. A quanto pare il Movimento 5 Stelle sta iniziando a realizzare che, se davvero vuole dare un contributo al paese, occorre stabilire un dialogo con le altre forze politiche per un confronto virtuoso.
Lo scenario politico che si sta delineando ci porta ad ipotizzare che se il premier Renzi e il Pd democratico accettassero di coalizzarsi con il M5S, il centro destra sarebbe obbligato a riorganizzarsi e nominare un nuovo leader al posto di Silvio Berlusconi.
Inoltre il nuovo bipartitismo che si andrebbe a formare, riuscirebbe ad rimuovere la maggioranza delle larghe intese dando nuova linfa al sistema politico italiano. Beppe Grillo ed i grillini si sono accorti che è necessario ormai uscire dall’isolamento che avevano volutamente scelto. Tuttavia, la possibile alleanza ed il nuovo asse M5S e Pd creerebbe a Beppe Grillo non pochi problemi.
Il primo fra tutti è rappresentato dal probabile scricchiolamento dell’alleanza Europea con Nigel Farage, il leader inglese dell’Ukip, con la quale si voleva formare un nuovo gruppo a Bruxelles. Farage non gradirebbe il doppio gioco del Movimento 5 Stelle che in Italia sceglie un alleato e in Europa un altro, contraddicendo quanto detto finora.