Etna, nave militare italiana, è approdata nel porto di Palermo; a bordo hanno trovato posto parecchi profughi, i superstiti e le vittime del recente e disastroso naufragio avvenuto nei pressi delle coste libiche. I passeggeri extracomunitari imbarcati sulla nave Etna sono stati soccorsi a seguito di diverse operazioni di controllo delle acque nazionali.
La nave, in genere incaricata di trasportare ingenti quantità di carburante, ha raccolto in mare 767 emigranti. Di questi una piccola percentuale risulta ancora minorenne. Tra i passeggeri extracomunitari si stima che circa una quindicina di persone siano rimaste gravemente ferite durante la permanenza sul gommone.
Alcuni passeggeri inoltre sembrerebbero aver bisogno di cure urgenti dovute ad una rapida diffusione della scabbia, contratta probabilmente a causa delle precarie condizioni igieniche in cui sono stati costretti ad affrontare il mare nel corso del loro “viaggio della speranza“.
Sulla nave militare sono stati imbarcati anche i corpi delle vittime del naufragio verificatosi al largo delle coste libiche. Altri passeggeri, purtroppo, sono deceduti a bordo di Etna nel corso del tragitto che li avrebbe condotti in Italia. Ciò ha causato qualche tafferuglio tra i migranti i quali pensavano forse che i corpi dei loro cari sarebbero stati buttati in mare.
I migranti extracomunitari giunti in Italia saranno dirottati verso un centro di accoglienza e saranno loro fornite tutte le cure necessarie presso strutture adeguatamente attrezzate. Molti di loro probabilmente verranno poi costretti a ritornare in patria.
Intanto le navi militari italiane, inviate sul luogo del naufragio, sono state adibite alla ricerca e all’eventuale soccorso di quegli emigranti che, a seguito del naufragio avvenuto non lontano dalla Libia, risultano ancora oggi dispersi. Purtroppo però difficilmente si potranno recuperare persone ancora in vita.