L’Italia ha uno straordinario patrimonio culturale, ma spesso la gestione dello stesso è tutt’altro che efficace. E’ quindi un’idea decisamente interessante, quella che sta prendendo piede in questo periodo, e che prevede di dar vita a Roma ad una sorta di Super-Polo della Cultura, un unico soggetto che raccolga tutte le istituzioni cittadine attive in ambito culturale e le coordini.
Si parla di società, fondazioni, accademie, musei, teatri e biblioteche. Il progetto in realtà non è una novità assoluta, in passato si era già pensato a qualcosa di simile, ma senza particolari esiti. Ora però tra gli estimatore dell’idea c’è anche il sindaco Marino, che ha già messo al lavoro un ristretto gruppo di suoi fidati collaboratori.
Tra fondi insufficienti e aspettative troppe spesso tradite, è tempo che la cultura torni protagonista a Roma, così come nel resto d’Italia e dei poli che fungano da aggregatori e aiutino un’azione sinergica tra diverse realtà sarebbero senza dubbio molto utili.
Far nascere un polo unico per la cultura romana significherebbe innescare economie di scala e rilanciare le tante diverse attività culturali già promosse dal Campidoglio.
L’idea è semplice, ma anche ambiziosa, riunire sotto lo stesso ombrello Palexpo, le Scuderie del Quirinale, la Casa del Jazz, e Zetema (società che gestisce i musei cittadini e si occupa della promozione di manifestazione ed eventi). Entrerebbero poi nel polo anche la fondazione Musica per Roma, l’Accademia di Santa Cecilia e il teatro dell’Opera.
Servirebbe però una regia unica, e possibilmente illuminata, e questa sarà la sfida più difficile. Ma la strada pare decisamente promettente.
Ma di chi è l’idea? Qual’è la fonte della notizia? Mi sembra più una fantasia o l’auspicio di qualcuno più che una notizia.
E’ un progetto dell’mministrazione Marino tra i primi a darne notizia c’è stato repubblica.it