La tornata di amichevoli pre-Mondiale ha segnato il ritorno in campo, dopo l’operazione del 6 maggio scorso, di Arturo Vidal che è sceso in campo negli ultimi minuti della sfida tra Cile ed Irlanda del Nord. La notizia, di per sé già in parte preventivata, assume una particolare ribalta mediatica dopo le dichiarazioni, arrivate in mattinata, di Ramion Cugat, il professore che ha operato il giocatore della Juventus al menisco.
Secondo quanto dichiarato da Cugat, infatti, se Vidal dovesse scendere in campo prima del prossimo 7 di luglio il rischio di una nuova rottura del menisco, soprattutto in caso di sforzi prolungati dovuti all’attività agonista, sarebbe alto.
Nello specifico, Cugat ha evidenziato come dalle quattro alle sei settimane per il recupero di un intervento al menisco interno sono accettabili ma dato che per Vidal si tratta di menisco esterno la situazione è ben più complessa. Il chirurgo sostiene però che Vidal non ha dolore e la massa muscolare nell’area interessata è da considerasi adeguata.
In sostanza, Vidal può già scendere in campo ma, aver forzato i tempi, mette a rischio il giocatore juventino che potrebbe essere soggetto a ricadute che andrebbero ad aggravare la situazione, pregiudicando il Mondiale in Brasile e l’inizio della stagione sportiva con la Juventus.
La squadra torinese ed il suo staff medico sono in continuo contatto con il team cileno che, come mostra anche la partita di ieri, non sembra aver alcuna intenzione di rinunciare a Vidal nella prima sfida del Mondiale contro l’Australia.